martedì 2 febbraio 2010

Quando è il momento di lasciare

Sono sempre stato affascinato dagli eventi storici, studiando la storia si può capire come si stanno evolvendo anche delle situazioni attuali e prevedere, ovviamente entro certi limiti, dove si andrà a finire. Faccia questa premessa perché stasera scriverò di un presidente americano, Lyndon B. Johnson.

Lyndon Johnson, presidente degli USA dal 1963 a causa l'assassinio di John F. Kennedy fino al 1968, si impegolò durante il suo unico mandato (anche ufficialmente non si conta l'anno di presidente dopo l'omicidio di Kennedy) nella guerra del Vietnam. Accusato di mentire alla nazione sulla effettiva gravità della guerra, alle primarie per le elezioni presidenziali del 1968 il suo partito, il partito democratico, si ritrovò diviso in varie correnti. Sentendo che la sua corrente era una delle più deboli, e vedendo improvvisamente il partito riunificarsi sotto l'egida di Robert Kennedy, preferì non ricandidarsi alla Presidenza per evitare una cocente sconfitta. Si ritirò quindi a vita privata nel suo ranch nel Texas.

Ho scritto di questo presidente perché è un esempio di politico che ha saputo capire che era il momento di ritirarsi, di allontanarsi dalla politica attiva. C'è però qualcuno che questo non lo vuol capire. C'è chi sta attaccato alla sedia come una cozza allo scoglio. Per cosa? Quali vantaggi può portare questo "attaccamento alla sedia"? Me lo sto domandando da un bel pezzo. Come mi sto domandando perché approfitti della sua carica per imporre veti su faccende che porterebbero solo gloria alla società, e che invece finiscono per immiserirla, sia economicamente che da un punto di vista dell'immagine. Parla di argomenti che non conosce, di dar via barche perché a suo giudizio non vengono usate (mentre invece sono usate regolarmente), però pretende di utilizzare tutti i ritrovati della moderna tecnica di voga, pur non sapendo utilizzarli. C'è della contraddizione in ciò che fa, e in ciò che dice. Cerca in tutto e per tutto di mettere i bastoni fra le ruote di chi si è spaccato fisicamente il bacino per la società, ma lo fa solo per questioni meramente personali.
Spero che visto il risultato dell'assemblea di venerdì 29 gennaio, capisca che anche per lui il momento è passato, ed è l'ora di farsi da parte e lasciare il suo posto a chi ha idee nuove ma soprattutto non ha preconcetti. Io personalmente lo ringrazio per ciò che ha fatto, senza di lui tante cose non sarebbero state possibili, ma appunto il tempo passa per tutti.

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